21-22-23 Giugno 2024
presso l’Agriturismo olistico “Le Torracce”, a Valfabbrica (PG)
Uno degli elementi più importanti alla base del counseling è quello che i greci definivano epoché, ovvero la sospensione del giudizio. Carl Rogers, lo psicoterapeuta americano conosciuto come il padre fondatore del counseling, sosteneva che per entrare in una relazione autentica con se stessi e con l’altro bisogna imparare innanzitutto ad accettarsi e accettare limiti e vulnerabilità.
Nella teoria sembra tutto molto semplice da realizzare ma nel nostro vivere quotidiano quante volte ci sorprendiamo a giudicare e a giudicarci senza appello? La spirale del giudizio è pericolosa, perché chiude l’ascolto, la comunicazione e non permette di vedere per ciò che sono i processi in essere… ma possiamo veramente non giudicare?
A riguardo Rollo May, nel suo testo più famoso L’arte del counseling, sostiene che tutti noi abbiamo un senso dell’etica e nessuno può essere neutrale moralmente. Colui che si rifiuta di ammetterlo coscientemente lo nutre a un livello inconsapevole e questo è un azzardo particolarmente insidioso.
L’unica soluzione è imparare a stimare e ad apprezzare noi e gli altri lasciando andare ogni forma di condanna. È la via della comprensione e dell’empatia. È la via del counseling che ci sarà mostrata proprio dal giudizio, protagonista indiscusso di questo residenziale.
Nei tre giorni che vivremo insieme non solo avremo modo di conoscerlo più da vicino ma anche di vedere che cosa succede nei diversi ambiti dell’esistenza quando entra pesantemente in gioco e poter così stabilire una nuova relazione con esso.
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