A PROPOSITO D'IDENTITÀ part.2

A PROPOSITO D'IDENTITÀ part.2

18 Luglio 2019


SONO TUTTO E NIENTE

Cosa significa essere outsider? Potrebbe essere un modo altisonante per definire se stessi. Oggi va tanto di moda porsi come diversi, ribelli, alternativi. Questa considerazione mi ha spinto a voler precisare meglio cosa intendo nel momento in cui definisco me stessa e il progetto che porto avanti degli Outsider.
L’ispirazione mi è venuta leggendo il libro segreto di Bruce Lee “Jeet Kune Do” dove nella parte iniziale spiega mirabilmente cosa sia il Jeet Kune Do definendolo un sistema di lotta totale. Esso in realtà non è precisamente definibile, perché in continua evoluzione. Il Jeet Kune Do può adottare tutte le forme e tutti gli stili, si serve di tutti i metodi e non è condizionato da nessuno di essi.
Ciascuno predilige e adotta uno stile pretendendo di essere l’unico, quello vero ed esclude tutti gli altri. Gli stili diventano così come delle istituzioni, insieme alle spiegazioni che essi danno. Ma l’incontro non è sempre uguale, è una cosa molto viva. L’esigenza di classificare, strutturare, etichettare rende rigido ciò che dovrebbe essere fluido.
Incontrare, essere in rapporto, comunicare, significa capire innanzitutto se stessi. Ma come puoi incontrare, essere in rapporto, comunicare, capire e scoprire te stesso e gli altri se ci s’identifica in uno schema, uno stile, una disciplina?
Osserviamo la vita, essa è movimento, immenso movimento dove non esistono cose giuste e sbagliate. Esiste la totalità ovvero una realtà in cui tutto si muove e si modifica di continuo. Chi è ancorato a un criterio, a un modello, non è in grado di seguire i mutamenti di ciò che è reale, di ciò che è vivo. Come può un metodo o un sistema affrontare una cosa viva? Per affrontare ciò che è statico, fisso, morto, può esistere un percorso pretracciato, non per affrontare una cosa viva. Non si può ridurre la realtà a una cosa statica; ma si può, come Outsider, ogni volta inventare metodi per raggiungerla, incontrarla, essere in rapporto, in comunione con lei.
A pensarci bene gran parte dei movimenti più innovativi e rivoluzionari sono nati nei caffè, nei bar, nei circoli, lontano dalle Accademie. Con questo non voglio certo dire che lo studio non serva. Al contrario, lo studio è fondamentale. Senza lo studio non ci sono le basi per sviluppare un pensiero e un approccio critico. Conoscere l’eredità di chi ci ha preceduto e confrontare opinioni, idee, ipotesi è, dal mio punto di vista, la conditio sine qua non per aprire nuove strade, nuove possibilità. L’attenzione è non sclerotizzarsi su concetti e teorie astratte perché la vita è oltre la siepe, è al di là della conoscenza acquisita sino ad oggi. È qui. È ora. In eterno divenire. E quando nulla dentro di noi rimarrà immobile l'eterno ci si rivelerà.