INCONTRI D’ESTATE

INCONTRI D’ESTATE

  • INIZIA: 01-07-2019 10:06

1 Luglio 2019

Arriva l’estate e, sulle spiagge, la figura dell’ambulante diventa croce e delizia.

Croce perché a volte ti si mettono come un martello pneumatico nelle orecchie per venderti la qualunque, delizia perché possono soddisfare all’istante ogni tuo bisogno: bibite ghiacciate, granite giganti, ciambelle calde, cocco fresco, vestitini e accessori delle terre più lontane…

È proprio in una di queste occasioni che conosco Alì, un ambulante senegalese di 50 anni. All’inizio, un po’ riluttante, accondiscendo alla sua chiamata insistente di vedere le sue meraviglie (così le chiama) che sono 100% africane: borse, foulard, completi, maglie, pantaloni. Mentre parla per convincermi cosa acquistare, rimango catturata dai suoi occhi e all’istante capisco. Alì non è un ambulante. È uno sciamano. Ne sento la forza, ne sento il potere, ne sento la dolcezza.

Prendo un pantalone e poi mi siedo vicino a lui. Non resisto più e glielo chiedo guardandolo dritto in faccia: “ tu sei uno sciamano, vero?” Non risponde. Solo sorride lievemente e annuisce. In quel momento sento che ogni separazione di razza, cultura, sesso, età, ruolo si annulla.
È un incontro di anime che si sono riconosciute.

Mi prende la mano, il suo tocco è quasi impalpabile e mi dice: "tu sei felice e continuerai ad esserlo perché ami la vita. Ti regalo una parola oggi, SALAM che è tutto, che è pace, che è bellezza, che è gioia nella terra madre, l’Africa". Parole semplici. Parole potenti che mi prendono i visceri e mi commuovono.

Poi lo sguardo cade su un telo che cercavo, il telo raffigurante l’albero della vita. Me lo consegna colmo di gratitudine. Il nostro tempo su questo piano è finito. Deve riprendere il suo lavoro.
Alì se ne va, con un frammento di me. Io resto, con un frammento di lui.